Adottare un coniglio adulto: pro e contro rispetto a un cucciolo

Sopratutto se alla prima esperienza, affidiamoci a un’associazione specializzata in lapini che saprà consigliarci al meglio

Spesso chi sceglie di accogliere un animale preferisce orientarsi su un cucciolo, con l’idea che lo potrà crescere secondo i propri canoni e criteri, pensando che sarà più facile educarlo e abituarlo alla vita domestica.
Le cose non stanno sempre così però. Soprattutto se con un coniglio si è alla prima esperienza. Vediamo insieme alcuni aspetti che possono aiutarci a capire quando sia meglio orientarsi su un coniglio già adulto e perché.

L’età del coniglio
Innanzi tutto è bene comprendere le fasi evolutive del coniglio per rendersi conto di dove termina l’età del cucciolo e dove comincia quella di adulto. I coniglietti si possono separare dalla mamma e dai fratellini a 60 giorni di vita, quando sono completamente svezzati, ma soprattutto quando hanno appreso una serie di regole di comunicazione, comportamento e socialità. Dai 3 ai 6 mesi il coniglio si sviluppa sessualmente, per cui non è già più da considerarsi cucciolo, ma, se vogliamo, adolescente. È proprio in questa fase del suo sviluppo che può manifestare comportamenti legati alla sovrapproduzione di ormoni, come marcare il territorio con feci e urina, rosicchiare o scavare intensivamente, soffiare, aggredire, mordere, montare oggetti o persone, entrare in stato di pseudo gravidanza (o “gravidanza isterica”). A partire quindi dai 5/6 mesi, fino all’anno di età, termine a partire dal quale il coniglio può considerarsi giovane, ma adulto, è consigliabile far sterilizzare il coniglio, per sollevarlo dallo stress ormonale, prevenire l’elevato rischio di tumori e infezioni all’apparato riproduttivo e ripristinare un adeguato equilibrio psico-fisico dell’animale.

Cuccioli: pro e contro
PRO: un cucciolo ci permette più di un adulto di trascorrere momenti relazionali intimi di manipolazione, di coccole, carezze e di socializzare al meglio l’animale, instaurando fin da subito quelle dinamiche relazionali positive che anche da adulto poi dovrebbe mantenere.

CONTRO: i coniglietti cuccioli (meno di 3 mesi) sono a rischio coccidi nelle feci, parassiti che, se non debellati, possono portare alla morte del coniglietto in tempi piuttosto brevi. La cura è rapida ed efficace (basta rivolgersi a un buon veterinario esperto in esotici immediatamente dopo aver portato a casa il coniglietto), ma molte persone non sono a conoscenza di questo rischio e perdono il coniglietto nelle prime due settimane di convivenza.
I cuccioli hanno lo scheletro ancora in sviluppo e quindi più fragile e delicato; per questo sono più a rischio di incidenti, soprattutto se in famiglia ci sono bambini piccoli (al di sotto degli 8 anni).
La fase della tenerezza termina in media abbastanza presto (già intorno ai 4/5 mesi); scegliere un coniglio cucciolo, implica la consapevolezza delle fasi evolutive del coniglio e la disponibilità a soprassedere a qualche marachella o piccolo disastro che l’animale può combinare in casa, così come ai possibili comportamenti fastidiosi e talvolta deleteri che potrà manifestare durante la fase puberale.

Adulti: pro e contro
Seppur giovane, il coniglio può considerarsi adulto già a partire da 1 anno e fino ai 6-7 anni. Dopodiché comincia ad entrare nella fase dell’anzianità (8-9 anni) e della vecchiaia (oltre i 10 anni).

PRO: adottare un coniglio adulto ci permette generalmente di saltare la fase dell’adolescenza che risulta per molte persone difficile da gestire (rosicchiamenti, scavi, marcature territoriali e altri comportamenti legati agli ormoni e alla pre-sterilizzazione).
Soprattutto se il coniglio viene adottato da una delle tante associazioni presenti sul territorio nazionale, che si occupano di recuperare conigli abbandonati, rifiutati o ceduti per svariati motivi, si ha la possibilità di scegliere un animale che già a priori sapremo se essere sano o con qualche disturbo (senza doverlo scoprire in seguito); un animale già vaccinato e, nella grande maggioranza dei casi, già sterilizzato; un animale già profilato dal punto di vista caratteriale, perché i volontari che lo hanno tenuto in affido hanno potuto accompagnarlo nella sua crescita e conoscere i suoi comportamenti, pertanto un animale che risponderà meglio alle nostre esigenze e alla nostra personalità.

CONTRO: con un coniglio già adulto si perde un po’ la dimensione legata alle caratteristiche et-epimeletiche dei primi mesi di vita tanto care a noi umani (testa grande e bombata, orecchiette e zampe corte, rotondità, occhi grandi, muso schiacciato, corpo corto, ecc), che ci motiva e spinge a prenderci cura in forma materna e delicata del cucciolo indifeso.
Non è più possibile imprintare il coniglio, soprattutto dal punto di vista sociale, secondo i nostri precisi canoni, anche se ciò non pregiudica in nessun modo una comunque sana e appagante relazione.
Un coniglio adulto ha già un suo trascorso personale, che, se è stato negativo o traumatico, si può ripercuotere per diverso tempo anche nella nuova situazione. Adottare un coniglio adulto con un pregresso difficile (e spesso non abbiamo modo di conoscerlo nel dettaglio), può significare accogliere un animale spaventato, aggressivo, oppure eccessivamente schivo o anche squilibrato, che alterna cioè momenti di fiducia e affidabilità a momenti di aggressività e paura.
Può richiedere una certa disponibilità a lavorare emotivamente insieme al coniglio, affrontando anche un percorso di riabilitazione sociale e relazionale, che nella maggioranza dei casi ha comunque effetti positivi e successo.

In conclusione, si può certamente dire che adottare un coniglio sia un’esperienza senza eguali, che apre a un mondo del tutto nuovo rispetto a quelli cui siamo più abituati, perché avremo a che fare con un animale preda, con precise caratteristiche e un preciso etogramma, anche se poi ciascun individuo si evolve in maniera del tutto personale. Personalmente credo che scegliere un coniglio adulto preservi chi è alle prime armi con questo animale da preoccupazioni e problemi maggiori di quelli che potrebbe incontrare orientandosi su un cucciolo e che offra ugualmente un’esperienza molto più che positiva.

Fonte: Addestrareconigli.it
Romy Carminati
Etologa Relazionale. Educatrice e Mediatrice nell’Interazione e nella Relazione Umano-Coniglio

Foto: Pixabay

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