Teramo: al via il piano triennale di abbattimento delle volpi

250 mila italiani si sono già uniti alla protesta di Enpa

Lo scorso 19 marzo è stato approvato dalla Provincia di Teramo il piano triennale di contenimento delle volpi: dal 19 marzo e fino al 10 aprile le squadre composte dalle Guardie faunistiche volontarie coadiuvate dalle Guardie ecologiche e con la supervisione della Polizia Provinciale potranno cacciare questa specie utilizzando la tecnica della girata con tre cani al massimo per squadra.

Il piano è gestito dagli ATC – Ambito Territoriale di Caccia Vomano e Salinello ed è stato predisposto sulla base del censimento della specie. Secondo quanto riportato dal sito della Provincia di Teramo “per gli istituti del Salinello (quali istituti? gli A.T.C.? n.d.r), la densità media della volpe, ha raggiunto 5 esemplari per 8 kmq (quindi in teoria meno di 1 volpe per kmq ma i dati successivi sembrano suggerire altro – che qualche dato sia errato? – n.d.r) con un valore minimo di 1,8 esemplari/kmq ed un valore massimo di 9,4 capi/kmq. La consistenza totale stimata per tutte le riserve si aggira intorno ai 360 animali e per gli istituti del Vomano, la densità media della volpe, calcolata su tutte le ZRC e Aree Cinofile, è pari a 5.0 esemplari/kmq con un valore minimo di 2,5 esemplari/kmq ed un valore massimo di 7,3 esemplari/kmq per un totale stimato in 400 esemplari”.

I dati pubblicati nel comunicato sembrano un po’ imprecisi, ma resta il fatto che secondo la Provincia “la volpe è una specie particolarmente predatoria e provoca numerosi danni agli agricoltori e agli allevatori per l’uccisione di animali di bassa corte, della piccola selvaggina e delle specie protette”. Il Piano, quindi, si pone l’obiettivo di “mantenere la densità di 1 volpe/kmq”: “un vero bagno di sangue autorizzato, per i prossimi tre anni, con un provvedimento che” ricorda Enpa “oltre ad essere antiscientifico, prevede il ricorso a tecniche illegali, tra cui gli abbattimenti nelle ore notturne”. Infatti a seconda della stagionalità saranno permesse l’uso di gabbie, la caccia direttamente in tana (per eliminare anche i cuccioli) con l’ausilio dei cani e in notturna.

Più di 250 mila italiani stanno protestando in queste ore, attraverso la pagina Facebook di Enpa, contro la mattanza di volpi voluta dalla Provincia di Teramo. “La nostra normativa prevede non solo il rispetto della fase di riproduzione della fauna selvatica, per la quale bisogna evitare ogni tipo di possibile disturbo biologico, ma obbliga province e regioni ad applicare in via prioritaria metodi ecologici, prima di valutare eventuali abbattimenti“, spiega Andrea Brutti, dell’Ufficio Fauna Selvatica di Enpa, che prosegue “tuttavia, il ricorso a sistemi cruelty free risulta poco conveniente per qualcuno visto che la prima misura da applicare sarebbe il divieto di ripopolamento venatorio, ovvero la reimmissione di fauna pronto caccia, cioè di animali semi-domestici che sono facile preda delle volpi. Le quali, pertanto, non hanno altra colpa se non quella di entrare in competizione con i cacciatori».

“In oltre 20 anni di stermini” sottolinea Enpa “gli abbattimenti non hanno mai risolto alcun presunto sovrannumero delle specie selvatiche”. Insomma “la delibera ammazza-volpi della Provincia di Teramo è un provvedimento arrogante, che, oltre a violare la legge nazionale 157/92 – male o per nulla applicata sul territorio teramano – e le direttive europee, nel tentativo di giustificare il massacro contraddice anche l’Ispra, autorevole istituto di ricerca scientifica”. “Ormai” conclude Brutti  “le persone sono indignate e sconcertate dalla crudeltà insita in provvedimenti quali quello emanato dalla Provincia di Teramo e da possibili favoritismi alla lobby venatoria, ma anche dal fatto che sul tema esiste una consolidata giurisprudenza e che essa sia volutamente ignorata da chi è stipendiato dai cittadini proprio per far rispettare le norme. Non solo politici, ma anche funzionari per i quali Enpa non esclude un intervento presso la Corte dei Conti”.

Il Piano, comunica la Provincia, ha durata triennale con scadenza dicembre 2019. Possiamo ancora salvare molte volpi unendoci alla protesta di Enpa. A questo link come partecipare.

Fonti: Enpa, Provincia di Teramo
Foto: Pixabay

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