A Carbonia apre il Pronto Soccorso per i randagi. Completamente gratuito
Operativo 24/24 ore praticherà le prime terapie agli animali vaganti incidentati o in cattive condizioni di salute
A partire da ieri, lunedì 18, inizierà a funzionare regolarmente il Pronto Soccorso per cani e gatti randagi situato a Carbonia in via Stazione, tra la Macro e Sapone-Profumi. Fortemente voluta dai volontari della sezione di LNDC, la struttura interverrà gratuitamente a fornire le prime cure a cani e gatti senza famiglia che abbiano subito incidenti o che siano malati. “Il servizio non si pone in contrapposizione con l’attività dei privati ma è rivolto ai randagi” spiega il veterinario Nicola Maggio, che è anche direttore sanitario del rifugio LNDC “Qui questi poveri animali potranno ricevere le prime cure del caso e le terapie base come quelle anti choc, anti dolorifiche e mini anestesie”.
Il Pronto soccorso sarà attivo 24 ore al giorno, festivi compresi, con turni di reperibilità chiamando il numero 371.1178471 e ha anche a disposizione un’auto per recarsi sul posto dove si trova l’animale che ha bisogno di assistenza medica. “Questa è una terra di randagismo endemico e c’è necessità di sensibilizzare i cittadini a non tirare dritto se vedono un animale ferito o in evidente stato di malessere. Spesso a dissuaderli dall’occuparsene è proprio il pensiero delle spese alle quali possono andare incontro aiutandolo. Ricordiamo però che il servizio veterinario della ASL di competenza è sempre obbligato a prestare soccorso gratuitamente agli animali in difficoltà e quindi il cittadino deve richiedere in prima istanza il loro intervento” dice Patrizia Sitzia, presidente di LNDC Carbonia. “Nel caso in cui l’intervento non possa essere effettuato tempestivamente, il cittadino potrà portare l’animale ferito da noi, senza doversi assumere nessun onore economico né tanto meno la proprietà del cane o del gatto come avviene in tanti casi. Gli animali resteranno all’ambulatorio il tempo necessario per il primo soccorso e verranno identificati per scoprire se hanno un padrone al quale risalire con il microchip. Altrimenti se c’è bisogno di ulteriori interventi saranno portati all’Asl di competenza oppure condotti nei canili dei Comuni di appartenenza”.
Fonte e foto: LNDC




