Conigli: lanciata la petizione per riconoscerli come animali d’affezione

Una video-investigazione di LAV e Animal Equality svela un sistema di produzione “ultraintensivo”

Conigli allevati senza regole e senza controllo, senza spazio e in condizioni igieniche precarie, tra pelo, sporcizia e mosche, con fattrici inseminate artificialmente durante tutta la durata della loro vita, con i piccoli precocemente separati dalla madre, dove la diffusione delle malattie è consuetudine (i conigli si ammalano comunemente di micosi, di encefaliti, d’infezioni oculari, enteriti, parassitosi alle orecchie e non ricevono cure adeguate, spesso somministrate dall’allevatore e non dal veterinario), dove il viaggio verso il macello, di conigli sani e malati, aggiunge sofferenze alla breve vita di questi animali da carne: è questa la realtà documentata dalla video-investigazione svolta in Italia da LAV e Animal Equality in alcuni grandi allevamenti italiani, inclusa la fase del trasporto e della macellazione dei conigli. Per mettere fine a queste sofferenze, le due Associazioni lanciano il sito informativo dedicato, www.coraggioconiglio.it, sul quale è possibile trovare informazioni e firmare la petizione per chiedere a Governo e Parlamento una legge che riconosca questi animali come animali d’affezione, al pari di cane e gatto.

In Italia produciamo la metà della carne di coniglio in Europa (262.500 tonnellate in Italia, 512.876 in Europa (fonte: Faostat 2012) sfidando persino la produzione cinese (735.000 tonnellate)” afferma Roberto Bennati, vicepresidente della LAV “In casa o in natura i conigli possono vivere fino a 12 anni, mentre la vita media di un coniglio in allevamento è di appena 12 settimane, le fattrici vivono al massimo 2 anni e i conigli da riproduzione 4 anni, per un consumo di carne per nulla necessario. Con la nostra petizione vogliamo salvare oltre 30 milioni di conigli che ogni anno vengono allevati e uccisi in Italia: sono animali da amare e rispettare, non mangiateli!”

“Il nostro recente lavoro investigativo mostra un sistema d’allevamento ultraintensivo dei conigli che priva questi animali dei più semplici bisogni etologici” spiega Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality “un processo produttivo tra i più agghiaccianti e per lo più sconosciuto, taciuto e incredibilmente tollerato, subìto da animali che non possono difendersi da chi li alleva, li trasporta e li macella. Si tratta di un sistema senza regole e fuori controllo: basti pensare che solitamente a ogni addetto di allevamento sono affidate 600 fattrici, dunque il tempo da dedicare a ciascun animale è pari ad appena 48 secondi. Ciò significa che, se un animale muore o si ammala, questo è rilevato anche molte ore dopo o addirittura il giorno seguente. Le fattrici e i riproduttori vivono in gabbie singole di rete metallica, con le zampe che non possono mai toccare terra e che spesso si incastrano nella rete ferendoli. I piccoli, all’ingrasso, possono essere stipati fino a 7 nella stessa gabbia, quindi lo spazio utile per coniglio è di appena circa 450 cm quadrati, meno di un foglio A4! Le gabbie sono sovrapposte una sull’altra e gli escrementi cadono sugli animali che si trovano nelle gabbie inferiori. Ovunque ci sono escrementi, con forti esalazioni di sostanze come l’ammoniaca, dannose per la salute degli animali, dappertutto peli di conigli e mosche attirate dalla sporcizia.”

Ogni italiano consuma 2,6 kg di carne di questo animale, soprattutto nelle regioni del Centro Sud, con il record di 10 kg in Campania, mentre la media europea è di 1,5 kg. In tanti, invece, vivono con questo animale: dopo il cane e il gatto, il coniglio è l’animale più diffuso nelle case degli italiani per un numero prossimo al milione di esemplari ed è proprio grazie a questa tendenza che il consumo di carne di coniglio è in forte diminuzione da anni. Purtroppo, però, la tutela giuridica dei conigli non corrisponde affatto a quella prevista per i cani e i gatti.

“Per superare questa contraddizione e mettere fine alla produzione di carne e pelli di coniglio, chiediamo ai cittadini di firmare su www.coraggioconiglio.it la nostra petizione per offrire a questi animali la tutela e la dignità riconosciuta ai cani e ai gatti” affermano LAV e Animal Equality.

Firma qui la petizione:

Fonte: Animal Equality e Lav
Foto: Pixabay

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