14 miliardi di buoni motivi per tenere i gatti in casa
È questo il numero di piccoli animali che ogni anno vengono sterminati nelle battute di caccia dei nostri amici felini
I gatti tenuti in casa sono al sicuro da molte situazioni pericolose, le stesse con cui quelli che vivono all’esterno sono costretti a fare i conti ogni giorno. Malattie infettive – a volte anche gravi – automobili in corsa, cani tenuti in libertà e, purtroppo, anche la crudeltà dell’uomo, sono solo alcune delle ragioni per cui sarebbe meglio che i nostri amici a quattro zampe non si spingessero troppo oltre le mura domestiche. Un altro motivo però, spesso sottovalutato, per cui sarebbe meglio limitare le esplorazioni dei nostri mici, riguarda la vita degli animali selvatici di piccole dimensioni che abitano intorno a noi.
Potremmo pensare che non c’è nulla di male se il nostro gatto di tanto in tanto ci porta a casa un topolino o un piccolo uccello che ha cacciato con le proprie zampe. Ma se moltiplichiamo questo gentile omaggio per i milioni di gatti che vivono nelle nostre case e sulle strade, è facile comprendere che si tratta di un vero e proprio sterminio di massa su scala mondiale.
Secondo una ricerca dello Smithsonian Conservation Biology Institute, i gatti in libertà sono responsabili, ogni anno, della morte di circa 2,4 miliardi di uccellini e di 12,3 miliardi di piccoli mammiferi, per un totale di oltre 14 miliardi di animali selvatici. Questo massacro rende i gatti una minaccia a queste forme di vita ben più consistente rispetto a qualsiasi attività legata alla presenza dell’uomo.
Un altro studio, condotto dall’Università della Georgia, rivela che i gatti uccidono molte più prede di quanto i loro amici umani possano immaginare. Applicando una piccola videocamera al collo di un gruppo campione di 60 gatti per 7-10 giorni, i ricercatori hanno registrato la loro vita segreta all’aria aperta, documentando come i piccoli animali uccisi siano in media circa 2,1 a settimana per ciascun gatto. Le vittime portate a casa, però, sono la punta dell’iceberg: approssimativamente solo una su quattro oltrepassa la soglia domestica. Lucertole, bisce e rane rappresentano il 41% degli animali uccisi, mentre i piccoli mammiferi sono il 25%. Seguono gli insetti (20%) e gli uccelli (12%). I gatti, poi, amano giocare con le loro prede, non risparmiando loro alcuna sofferenza. Spesso, infatti, non le uccidono subito, e le abbandonano in fin di vita, terribilmente ferite e mutilate. A essere particolarmente letali in questo senso sono le colonie feline: gli uccellini appena nati e i piccoli mammiferi non hanno alcuno scampo contro l’alta concentrazione di predatori che proviene da questi gruppi.
I gatti possono uccidere qualsiasi creatura capiti tra le loro zampe, sia che siano comuni passeri, sia che si tratti di specie più rare, come colibrì o rondini. E sono specialmente gli uccelli migratori i più a rischio: dopo voli lunghi migliaia di chilometri, spesso non hanno la forza di sfuggire a un attacco improvviso da parte di un felino in libertà. Nello stesso pericolo si trovano gli uccellini appena nati, che il più delle volte possono trascorrere lunghi giorni a terra prima di imparare a volare: un bersaglio estremamente semplice e invitante per un gatto che si trovi a passare da quelle parti.
Lo studio dell’Università della Georgia ha rivelato poi come, con il loro naturale comportamento da predatore, i gatti non mettano in serio pericolo non solo gli altri animali, ma anche se stessi. Durante il periodo di osservazione, il 45% del campione ha attraversato incautamente strade pericolose e trafficate, il 25% ha mangiato e bevuto alimenti sospetti, il 20% si è introdotto nel sistema fognario, e un altro 20% si è avventurato in luoghi in cui avrebbe facilmente potuto restare intrappolato. I gatti maschi sono risultati essere più avventati rispetto alle femmine, mentre quelli più in là con gli anni si sono dimostrati più prudenti dei più giovani e inesperti.
Alla luce di tutto questo, per diventare dei buoni vicini di casa non solo dei nostri amici umani, ma anche delle piccole creature che abitano intorno a noi (e che probabilmente vivono nel nostro quartiere da molto più tempo di noi), possiamo fare davvero molto. Possiamo iniziare con lo sterilizzare i nostri gatti, e incoraggiare le persone che conosciamo a fare altrettanto. Possiamo dare il nostro aiuto concreto ai rifugi che accettano di occuparsi di tutti i gatti (inclusi quelli randagi e selvatici). E soprattutto possiamo tenere i nostri animali domestici lontani da potenziali pericoli, per loro e per gli altri animali.
Fonte: Peta
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